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Con la Conferenza sulla nuova Pac tenutasi a Bruxelles lo scorso 7 luglio, la Commissione europea ha incominciato a delineare quali saranno le nuove strategie da mettere in campo.

Il primo semestre del 2017 l’Europa agricola è stata un cantiere aperto. La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica della durata di tre mesi (2 febbraio – 2 magio 2017) per raccogliere le opinioni dei cittadini europei sulla Pac post 2020, in vista della Conferenza di Bruxelles finalizzata a illustrare i risultati della consultazione pubblica e per delineare i temi principali che riguarderanno il futuro dell’Europa rurale.
Tutti i Paesi membri hanno risposto a 28 domande chiuse (scelta multipla), 5 domande aperte e la possibilità di caricare documenti concisi come i documenti di posizione, riguardante tre aree principali:

1. l’agricoltura, le zone rurali e la Pac oggi;

2. obiettivi e governance;

3. agricoltura, aree rurali e Pac domani.

A Bruxelles sono arrivate 322.912 contributi da tutti gli Stati membri dell’Ue, con la Germania in pole position con il 45,6% di proposte e suggerimenti e, a seguire, la Francia con il 12,5% e a poca distanza l’Italia con l’11,9%.
I contributi tecnici sono pervenuti da parte delle organizzazioni di categoria, privati, enti, professionisti, ecc.
La Conferenza del 7 luglio ha visto la presentazione dell’esito della consultazione che ha riguardato i temi della Conferenza sulla Pac:

– dimensioni economiche e ambientali;

– dimensioni sociali: cibo, aree rurali, crescita e occupazione.

Dalle affermazioni della Commissione si evince con chiarezza che le parole chiave della nuova Pac saranno: crescita, sviluppo sostenibile, cibo, occupazione, vitalità delle aree rurali; rispetto alla Pac attuale – fortemente incentrata sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile – la crescita, l’occupazione e il cibo sono obiettivi nuovi e/o rafforzati.
In particolare si incominciano anche ad intravedere i nuovi obiettivi della nuova Pac che riguarderanno:

– promuovere un’agricoltura SMART (intelligente), rafforzando competitività e innovazione;

– promuovere un’agricoltura RESILIENTE rafforzando la posizione degli agricoltori nella catena alimentare;

– incoraggiare un’economia rurale VIBRANT (vitale) promuovendo la crescita e l’occupazione nelle aree rurali e incoraggiando il rinnovo generazionale;

– creare BRIDGES (ponti) con altre politiche (ambiente, clima, occupazione, società, istruzione, nutrizione, sanità pubblica, commercio, ecc.);

– migliorare la GOVERNANCE migliorando la diversità esistente nell’ambito dell’agricoltura dell’UE, semplificando la Pac e attuando strumenti di costo-efficacia, rafforzando l’attenzione sui risultati.
Nel frattempo il dibattito si anima per verificare come questi obiettivi possono essere meglio soddisfatti e riflettere su idee più ampie del dibattito pubblico in corso riguardante le problematiche emerse nel corso di questa ultima programmazione, è in tal senso, è in corso di elaborazione una serie di possibili opzioni politiche, brevemente descritte di seguito:

– L’opzione 1 (baseline) valuterà l’impatto della rimanenza della Pac attualmente in atto, ad eccezione delle semplificazioni già adottate o proposte, incluse nel Regolamento Omnibus, sulla base delle più recenti prospettive del mercato agricolo sviluppate dai servizi della Commissione.

– L’opzione 2 (nessuna politica); lo smantellamento della Pac non sarebbe conforme al Trattato, pertanto non realistico né auspicabile; questo scenario è comunque utile per dimostrare l’aggiunta di valore aggiunto dell’Ue alla Pac, nonché l’impatto economico, sociale e ambientale dell’assenza di un intervento politico a livello dell’Ue.
– L’opzione 3 vede che gli Stati membri / regioni programmano le azioni della Pac sulla base di esigenze identificate. Migliora l’attenzione sulla gestione dei rischi e sugli investimenti nella ristrutturazione e nello sviluppo delle imprese nelle PMI agricole e rurali. Esso mette l’accento sugli incentivi relativi ai cambiamenti climatici e ai servizi ambientali in un unico quadro di prestazioni e l’accesso a innovazione, conoscenze, ICT e infrastrutture a livello locale.

– L’opzione 4 prenderà in considerazione una ridefinizione della ripartizione dei compiti tra Ue, Stati membri e azienda agricola per migliorare la rete di sicurezza dei redditi con sinergie tra il sostegno diretto (compresi i pagamenti per superficie) e la gestione del rischio. Essa mira inoltre a collegare meglio la pratica aziendale agli obiettivi di azione ambientale e climatica a livello dell’Ue. Gli incentivi per integrare meglio le tecnologie esistenti e i risultati della ricerca e dell’innovazione (attraverso servizi di consulenza) contribuiranno a semplificare e modernizzare i controlli verso i risultati basati sulle prestazioni.

– L’opzione 5 prevede una forte ridistribuzione del sostegno da aziende agricole più grandi a quelle più piccole e rispettose dell’ambiente. Un “limite” obbligatorio mette un massimale assoluto sugli importi di pagamento diretto. Questa opzione promuove requisiti ambientali più rigorosi, catene di approvvigionamento corto e mercati locali. La nuova programmazione deve fare fortemente riferimento con i cambiamenti politici europei, dall’uscita dell’Inghilterra dalla Pac, alle elezioni politiche dei vari stati, le dispute tra i possibilisti e scettici dei vari concordati con alcune paesi, ecc. Insomma, la fine e l’inizio di questo scorcio 2017 e l’inizio del 2018 saranno decisivi per dare vita alla nuova politica agricola europea che ci proietterà nel terzo decennio del terzo millennio.
Fonte: Commissione europea.

Sito per aggiornamenti sul futuro Pac: https://ec.europa.eu/agriculture/consultations/cap-modernising/2017_en

 

È partita ieri una vera è propria rivoluzione per le transazioni bancarie. Dal 21 novembre infatti bastano meno di 10 secondi per inviare e ricevere denaro fino a 15.000 euro. Il tutto è reso possibile grazie al sistema del servizio Sepa Instant Credit Transfert (Stc Inst), ossia un sistema paneruopeo di pagamenti in tempo reale. In altre parole, sarà possibile effettuare un pagamento tramite bonifico in tempo reale (meno di 10 secondi), 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno. A fine operazione arriverà una notifica immediata che conferma il buon esito della transazione, senza possibilità di revoca e con la disponibilità immediata del denaro sul conto del beneficiario.

 

Il tutto viene gestito dalla piattaforma RT1 di Eba Clearing, sviluppata dall’italiana SIA, leader europeo nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici nelle aree, appunto, dei pagamenti. Il cosiddetto instant payment, dunque, è da oggi realtà nell’intera area Sepa, l’area unica dei pagamenti in euro.  Dalla metà del prossimo anno – si stima – il sistema dovrebbe andare a regime e diventare operativo in oltre 50 banche europee, agevolando la progressiva sostituzione del contante con strumenti di pagamento digitali e tracciabili.

 

“Con l’instant payment colmiamo un divario che si era allargato tra i tempi dei pagamenti e quelli della logistica: il record è quello di un telefonino ordinato su Amazon e consegnato dopo 20 minuti ma è ormai consuetudine che le merci arrivino in giornata e i pagamenti solo alcuni giorni dopo”. Così Massimo Arrighetti, amministratore delegato di Sia spiega l’importanza concreta di questa evoluzione tecnologica nei pagamenti.